Casa di Miranda Priestly

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Era sempre un evento quando Iris si ricordava di andarla a trovare, e anche un piacere, naturalmente! Lasciati guardare le disse, accogliendola sotto al portico che affacciava sul giardino Ogni volta che ti rivedo sei sempre più bella...beh, doveva pur esserci un motivo se mi assomigli aggiunse, con la solita mancanza di modestia, andando ad abbracciarla. Vieni, ci accomodiamo in veranda le disse Finalmente questa sera il tuo nuovo debutto... esordì, mentre prendevano posto intorno al tavolo di vimini, ma la sua non sembrava un'osservazione entusiasta A volte credo che la vita mondana a Beverly ti faccia perdere di vista i reali obiettivi...ti farebbe bene trascorrere più tempo qui accavallò le gambe, chiamando una delle cameriere Josephine, del tè per favore. Oh, senza zucchero per me sottolineò, facendo poi un eloquente gesto della mano, che i più usavano per mandar via le mosche. Ma, in quel momento, Miranda non vedeva la differenza tra quegli insetti e il resto del personale. Non gradiva affatto la loro presenza, quando doveva parlare di cose di famiglia Ma dimmi Iris. Non sei certo arrivata fino a Los Angeles, per altro a bordo di quella macchina di serie B, solo per ricordarmi della festa di stasera...della quale, poi, devo aver perso l'invito! Un'altra frecciatina, sulla quale non era disposta a soprassedere. Per quanto sia contenta di vederti, so anche che le tue visite non sono mai senza scopo...allora, cosa c'è stavolta? le domandò.

Per quanto sia contenta di vederti, so anche che le tue visite non sono mai senza scopo...allora, cosa c'è stavolta?

Mia madre sorrideva, quando andavo da lei. Ed era così bella! Sorrisi quando mi fece tutti quei complimenti e la seguì in veranda. *Del tè anche per me, con latte.. Grazie.* Dissi alla cameriera. Poi mi soffermai su mia madre. *Ho preso dalla migliore, di fatti..* Mi guardai intorno.. *Dov'è papà? Come al solito non c'è mai in questa casa.. Gli sta stretta?!* Dissi retoricamente. *Oh andiamo mamma.. Ti pare che ti serve l'invito per venire? Lo sai che non ce n'è bisogno.. Tu, puoi tutto..* Sorrisi alzando il sopracciglio e poi parlai ancora.. *Di serie B? È la macchina di Evan..* Le dissi con sguardo consapevole. *Gli è arrivata direttamente dall'Italia.. Vabbè ma.. Insomma si hai ragione.. Sono qui per un preciso motivo.. E devo invitarti a qualcosa di molto più importante.* Presi un respiro profondo, avvicinandomi a lei con la sedia e prendendo tra le mie entrambe le sue mani. *Vedi mamma.. Io.. Saprai cos'è successo tra me ed Evan.. Ed entrambi siamo arrivati ad un certo punto della nostra vita..* Altro respiro.. Stavo cercando di girarci intorno, era inutile arrampicarmi sugli specchi e non dire la verità direttamente. *Ecco vedi.. Lui..* Parlavo lentamente e a voce bassa. *Mi ha chiesto di sposarlo.. Ed io.. Ho detto di si.. E quindi..* Avrei voluto accendere immediatamente una sigaretta, ma davanti a Miranda Priestley cercavo sempre di evitare. *E ci sposiamo.. Ecco.. Ti sto invitanto al mio matrimonio..* Un sorriso si stampò sulle mie labbra e strinsi forte le sue mani. Non sapevo cosa aspettarmi, provavo ad immaginare una reazione, ma mi risultava parecchio difficile.

Dov'è papà? Come al solito non c'è mai in questa casa.. Gli sta stretta?!

Miranda rivolse a sua figlia uno sguardo indecifrabile, un misto di perplessità e fastidio Cara... le posò una mano sulla fronte, con fare teatrale o hai la febbre, oppure il tuo umorismo è drasticamente peggiorato... si ritrasse Nel primo caso posso farti portare un'aspirina, ma nel secondo...deve ancora nascere chi si prende gioco di Miranda Priestly! in quel momento Josephine tornò con il vassoio del tè, disponendo sul tavolo anche una biscottiera, poi andò via. Tuo padre non vive più qui da anni. Da quando, mi duole ricordarlo, ho scoperto che mi tradiva...di solito passa soltanto per lasciare gli assegni. Ma, ormai, fa di rado anche questo accostò la tazza fumante alla bocca, prendendo un sorso. Poi sorrise ad Iris, come a voler dare poca importanza a quanto aveva appena detto.

Di serie B? È la macchina di Evan..

Inarcò un sopracciglio Si, beh...personalmente conosco solo il retro di una limousine, dove possa essere servito dello champagne! prese un biscotto, ascoltando ciò che Iris doveva dirle.

Ecco vedi.. Lui..Mi ha chiesto di sposarlo.. Ed io.. Ho detto di si..

Fortuna che non l'ho messo in bocca... mormorò Miranda, rigirandoselo tra le mani, prima di rimetterlo di nuovo nella biscottiera Mi sarebbe rimasto di traverso. Rise in modo affabile, ma senza alcuna allegria...poi posò anche la tazza, prima che Iris le afferrasse le mani...restò alcuni minuti in silenzio, scrutandola. L'amore rende sciocche asserì poco dopo Non ti rendi conto di quanto siano diversi i vostri mondi? fece un sospiro rassegnato, riappropriandosi lentamente dei propri arti e tornando a sorseggiare con lentezza il suo tè. Lui non capirà mai il lavoro che fai...perchè lo fai...e tutto quello che vi gira intorno adesso il suo tono di voce aveva assunto quell'aria di superiortà che usava sempre nel parlare di moda ...e d'altra parte tu...bambina mia, sei nata uno spirito libero. Non hai mai voluto farti mettere le catene, e i tuoi comportamenti lo dimostrano s'interruppe, sorridendo stavolta compiaciuta. La sua, infatti, non sembrava una critica nei suoi cronfronti Prima Evan, poi Constantine, poi di nuovo Evan...e tutte le storie che li han preceduti... scrollò le spalle Forse avresti bisogno di qualcuno che sia più vicino al tuo ambiente. E che possa comprendere i cambi d'umore di un'artista tacque. Poi si radrizzò sulle spalle e disse ancora Ad ogni modo...i tempi in cui le regine combinavano i matrimoni delle figlie, sono ben distanti da noi, quindi... tese una mano verso Iris, e questa volta con gesto affettuoso le accarezzò il viso Mi occuperò di organizzare il tuo matrimonio nel migliore dei modi! Sarà un evento che entrerà negli annali! Finì di bere il tè, poi Fa sapere a tuo padre che ci saranno cameriere giovani e carine al ricevimento...è più probabile che arrivi puntuale! disse.