Siamo quelli di Beverly Hills

NYU, -New York University-

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-Nathaniel-
view post Posted on 18/3/2013, 15:16




BChasteen_NYU-Expansion



Nate sbuffò, levando gli occhi al cielo e controllando subito dopo il suo orologio; la sua espressione tradiva impazienza, mentre continuava a guardare l'autista come se da un momento all'altro quello riuscisse a far volare il taxi a bordo del quale si trovava.
Erano imbottigliati nel traffico da circa mezz'ora ormai. Le strade di New York erano sempre congestionate, ma quella mattina doveva esserci qualcosa di particolare da rendere ferma un'intera città. E' impossibile, finirò col fare tardi anche oggi! borbottò tra sè, lanciando nuovamente un'occhiata furtiva alle lancette...mancavano pochi minuti alle 8, e quindi all'inizio della lezione del primo corso di quella mattina. La puntualità non era mai stata il suo forte, ma adesso non si trovava più al liceo! Non poteva permettersi di assentarsi quando voleva e con le peggiori scuse mai inventate...la NYU era una prestigiosa università, e contro le sue aspettative, era riuscito a farsi ammettere. In realtà aveva sempre sospettato che dietro l' ammissione ci fosse lo zampino della sua famiglia...dopotutto, gli Archibald erano molto conosciuti in società, e una chiacchierata col rettore sarebbe bastata a sistemare le cose. Quasi tutte...doveva comunque dimostrare di meritarsi quel posto, e di questo era leggermente più preoccupato; in una settimana da quando si trovava al campus, era già la seconda volta che non si presentava in orario.
Così prese la decisione di scendere Da qui in poi proseguo per conto mio, grazie disse all'uomo al volante, lasciando lui i soldi dell'intera corsa. Poi aprì lo sportello e passando tra le file di macchine ancora ferme raggiunse il marciapiede opposto; dopo aver svoltato diversi angoli e attraversato svariate traverse, finalmente Nathaniel si ritrovò in prossimità della NYU. Arrivò trafelato, constatando suo malgrado che il professore stava già spiegando...non volendo irrompere nel bel mezzo della lezione, optò per uscire a prendersi un caffè...il bar si trovava dalla parte opposta del grande spiazzo davanti l'università, ed era sempre pieno di studenti. Aspettò al bancone che gli fosse servito un grande bicchiere di cartone fumante, e poi uscì a sedersi su una panchina, liberandosi della tracolla che poggiò accanto a sè.
 
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flower is magic
view post Posted on 18/3/2013, 17:11




Occaspita!
Si era forse seduto da una decina di minuti quando una voce femminile sbottò al di sopra della testa.
Jessica non era molto pratica del frastuono e della confusione della grande città, ma si stava mettendo di impegno per adeguarsi e, anzi, godersela al meglio. New York le era ancora estranea, soprattutto il suo ritmo apparentemente frenetico.
Perfino il caffè al bar sembrava dovesse essere di corsa…
Accidenti!
Esclamò scrollandosi la manica imbrattata della sua bevanda calda.
Era inciampata nella tracolla della borsa che Nathaniel aveva lasciato accanto a se. Probabilmente era passata troppo dappresso alla panchina, ma stava cercando di fare un programma mentale per la giornata nel difficile compito di riuscire ad incastrare ogni orario, e si era distratta.
Perdendo l’equilibrio, la sua pesante borsa si era sbilanciata in avanti colpendo la mano in cui reggeva il cartone con il caffè appena faticosamente guadagnato.
Potrebbe togliere questa trappola prima che qualcun altro rischi di cadere?
Gli suggerì furente senza neppure guardarlo in faccia, cercando invece un posto dove posare il cartone del caffè per tamponare il danno.
Non trovando nessuna superficie utile finì per allungarlo proprio a lui.
Tenga qui, almeno!
Borbottò, sempre senza degnarlo di un'occhiata, mollandogli in mano il proprio caffè per cercare nell’enorme borsa un fazzoletto per tamponare il danno.
Non era un gran danno, ad essere onesti: sulla stoffa scura della giacca la macchia era un alone, fastidioso e visibile ma non così imbarazzante, mentre sulla gonna ugualmente scura e troppo lunga per la sua età era finita appena qualche goccia di caffè. Una camicetta bianca e ballerine nere completavano l’insieme, dando l’impressione di una segretaria troppo giovane e seria.
Non sembrava un abbigliamento adatto ai capelli lunghi lasciati liberi e agli orecchini pendenti e colorati da bigiotteria, così come non si addiceva al panico in cui la stava gettando quella banale macchia di caffè!
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 18/3/2013, 17:50




Non potè fare a meno di voltarsi all'esplosione della voce alle sue spalle...non stava pensando a nulla in particolare in quel momento, tuttavia, non si aspettava certo di essere osservato. O almeno, questo fu il suo primo pensiero...prima di rendersi conto che la ragazza, fonte di quelle imprecazioni, non stava affatto guardando lui...era semplicemente incappata nella sua borsa, rovesciandosi addosso il caffè che teneva in mano. Si trattenne faticosamente dallo scoppiare a ridere...era certo che lei non fosse in vena di umorismi Colpa mia, scusa ammise invece, alzandosi per aiutarla come gli era possibile...a guardarla meglio poteva avere l'aspetto di una qualsiasi insegnante...ma l'enorme "catamarano" che pendeva dalla sua spalla gli suggerì che dovesse essere una studentessa.
Prima ancora che potesse realmente fare qualcosa, la sconosciuta gli aveva già appioppato il proprio bicchiere, affinchè lo tenesse mentre cercava di ripulirsi Che ne dici di ricominciare da capo? E magari, eviterei il lei le fece notare Andrà bene per rivolgersi ad un professore, ma che bisogno c'è di essere tanto formali tra noi? sorrise, aspettando che finisse con quel "rito" per poterla guardare negli occhi Anche tu al primo anno? le domandò, dimenticando le buone maniere. Infatti, non si era ancora presentato.
Non ti ho vista in nessuno dei corsi che sto seguendo proseguì Oh beh...non che siano molti a dire il vero aggiunse subito dopo E' che proprio non so decidermi. Non ho idea di cosa voglio fare del mio futuro si strinse nelle spalle, rendendosi conto solo in quel momento di avere ancora entrambi i caffè in mano. Così, dopo averli posati sulla panchina, offrì alla ragazza un altro fazzoletto Il minimo che possa fare spiegò ...a parte offrirti un altro caffè era fin troppo ovvio, dallo sguardo che le rivolse, che quello voleva essere un invito.
 
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flower is magic
view post Posted on 19/3/2013, 22:20




Alla fine Nathaniel riuscì davvero ad incrociare gli occhi di Jessica. Iridi incredibilmente chiare se paragonate alla sua carnagione dorata… ma che al momento non spiccavano certo per la bellezza quanto per il misto di incredulità e fastidio che riuscivano ad esprimere.
Sguardo espressivo, senza dubbio.
Evidentemente non sei una persona particolarmente attenta.
Commentò alla rivelazione di non essere mai stata scorta a lezione, ma riferendosi con un gesto palese alla “trappola” in cui era inciampata.
Se la stava prendendo in modo eccessivo, e questo lo sapeva anche lei, ma non si era ancora ambientata nella città, fra gli orari e le vie ancora estranee. Soprattutto non conosceva le persone e aveva continuamente paura di scomporsi o dare troppa confidenza. Pochi ne avevano data a lei… anche perché tendeva a reagire in questo modo al primo accenno di simpatia, quindi come dare torto ai poveri newyorkesi che se la trovavano fra i piedi?
Un classico esempio di aggressività da timidezza, se vogliamo trovarle una scusante.
Ma il giovane sconosciuto stava andando oltre: senza neppure presentarsi le sciorinava già i suoi problemi, la sua indecisione nella scelta dei corsi e di una direzione di vita… a tanta espansività Jessica rispose con un’espressione se possibile ancora più perplessa, chiedendosi cosa, di preciso, avrebbe dovuto importare a lei delle scelte di quel distrattone.
Bel distrattone, però, ora che lo guardava un po’ meglio.
In realtà, il minimo che potresti fare è offrirti di lavarmi la giacca, ma direi che come inizio il caffè possa andare
Acida come il latte andato a male, ma aveva accettato. Chissà poi perché.
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 27/3/2013, 17:54




Nate fu colto alla sprovvista, e per un istante non seppe cosa rispondere. Se davvero Jessica era ai suoi stessi corsi, lui non l'aveva mai notata! E gli sembrava improbabile...Una ragazza carina come te non pronunciò mai quelle parole, non voleva attirarsi ulteriormente le sue ire addosso.
Ma resosi conto del suo cipiglio dubbioso, si affrettò a dire Scusami ti sto di certo annoiando. Beh si, parlare di università non è il massimo, ed è tedioso anche per me decise di tagliar corto sull'argomento corsi e materie di studio. Con le ragazze non si poteva mai dire...a volte prenderla alla lontana, mostrandosi un pò intellettuali- e lui non lo era di sicuro- risultava un buon metodo per avvicinarle, giusto per non dare l'impressione di aver notato solo il loro sex appeal; ma non era il caso di Jessica...probabilmente con lei non avrebbe funzionato nessuna delle sue tattiche.
Contrariamente alle sue aspettative, però, la ragazza non parve restia ad accettare l'invito per un caffè...anzi, ebbe pronta una battuta di spirito...o comunque, Nathaniel la interpretò come tale, ignorando la frecciatina gelida che nascondeva.
Si certo, potrei rispose sorridendo, ma non per questo meno serio E se...volessi lasciarmi il tuo indirizzo, potrei fartela recapitare come nuova si rimise in spalla l'oggetto "incriminato" e insieme si avviarono verso il bar. Posso almeno sapere dove abiti? pareva proprio che non volesse desistere...ma la sua non era invadenza, piuttosto semplice curiosità. Dall'atteggiamento un pò impacciato che Jessica si trascinava dietro, Nate dedusse che non doveva appartenere all'elitè di Manhattan...non quella che conosceva lui, ragazzi spocchiosi e snob. No, decisamente non aveva quell'aspetto.
Avrebbe potuto sbagliarsi, e non sarebbe stata nemmeno la prima volta...ma Jessica non gli dava l'idea di una per la quale contassero solo l'apparenza o le frivolezze...e questa, in un certo senso, era una novità in quel posto!
 
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flower is magic
view post Posted on 28/3/2013, 13:04




Neppure Jessica aveva notato quel bel ragazzo alle lezioni, anche se lei era effettivamente stata poco accorta in quel senso e troppo presa dalle tante novità, inoltre, poiché era appena arrivata e per ora era riuscita a frequentare ben poco, era estremamente probabile che non si fossero mai incrociati davvero, ma non si dette la pena di rassicurarlo.
Non sono i discorsi sull'università che mi annoiano
Cominciò lei, seguendolo verso i tavolini del bar più vicino
Quanto la tua nebulosa visione del futuro, che non so come interpretare.
Probabilmente la ragazza non era simpatica, ma per lo meno non si nascondeva dietro atteggiamenti di cortesia... ammesso che questo possa considerarsi un pregio.
Si accomodò al primo tavolino libero, all'esterno del locale, sedendosi e accavallando le gambe con una sicurezza sospetta, senza chiedere al ragazzo se il posto potesse andare bene. La pesante borsa venne posata a terra, quasi al di sotto della sedia, con la tracolla agganciata allo schienale... forse lo fece in modo un po' troppo deliberato, visto come se l'era presa con Nathaniel poco prima.
Certo.
Rispose immediatamente alla richiesta dell'indirizzo. Un'altra volta la sua disponibilità andava in completo contrasto con le continue frecciatine gelide. Raccattò una penna da una tasca esterna della borsa e un tovagliolino di carta del bar dal loro tavolo.
Con caratteri nervosi e leggermente svolazzanti appuntò il proprio nome, Jessica, e l'indirizzo di una zona piuttosto anonima e relativamente lontana dall'università.
Puoi passare a prendere la giacca anche stasera, dalle sette mi trovi.
Lo informò con un sorriso, facendo scivolare verso di lui il foglio con i dati. Sembrava quasi un appuntamento... o intendeva davvero consegnargli solo la roba sporca da portare in lavanderia? Quel sorriso furbetto poteva voler dire entrambe le cose.
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 28/3/2013, 14:05




La schiettezza di quella ragazza era disarmante. Al punto che Nate non sapeva se doversi sentire più offeso o più incredulo davanti le sue affermazioni...ne uscì senz'altro un'espressione che doveva essere un misto di quei due sentimenti, e che fece aggrottare lui la fronte, mentre cercava una risposta altrettanto tagliente da darle, ma che nonostante i suoi sforzi non venne.
Eih rilassati... disse quindi, prendendo posto di fronte a lei al tavolo che aveva scelto e appendendo la tracolla alla spalliera della sedia volevo solo fare conversazione in quel momento della ragazza timida non restava che un apannaggio, e al suo posto dominava la scena un'eccentrica sconosciuta. Ma prima ancora che Nathaniel potesse dare conferma al dubbio sull'essersi lasciato ingannare dalle apparenze, il comportamento di lei si fece di nuovo mite e amichevole...acconsentì a lasciargli l'indirizzo senza muovere proteste, e non solo...lo aveva appena invitato a recarsi direttamente da lei, di persona!
Prese il tovagliolo dalle sue mani, e nel farlo le loro dita si sfiorarono, ma solo per un breve istante Vedo che a differenza mia, tu sai esattamente quello che vuoi osservò con un sorriso malizioso, rivolgendole uno sguardo che non lasciava spazio a fraintendimenti.
Del resto, Jessica avrebbe potuto lasciargli la giacca in quello stesso istante, e un fattorino avrebbe provveduto a riconsegnargliela l'indomani...era evidente, quindi, che le sue intenzioni fossero ben altre.
Ripiegò il tovagliolo, facendo attenzione a non strapparlo e mettendolo nella tasca destra dei pantaloni; poi allungò la mano verso di lei Non credo di essermi presentato ancora. Nathaniel Archibald disse. Faceva ancora fatica ad inquadrarla...ragazza gentile e intrapredente, oppure la classica snob altezzosa?...Tuttavia, il suo caratterino, non gli dispiaceva.
 
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flower is magic
view post Posted on 29/3/2013, 11:43




Nel mondo di Jessica, le persone non mandano un fattorino a ritirare una giacca in lavanderia: ce la portano di persona e di persona tornano a prendersela, e per questo senza indugio gli aveva lasciato l’indirizzo. Di consegnargli immediatamente l’indumento, poi, non le era passato neppure per la testa: anche la camicia sotto era macchiata e c’era da scommetterci che la considerasse inclusa nel risarcimento, ma per consegnarla a Nathe avrebbe dovuto prima raggiungere casa.
Si poteva dire che sarebbe stato l’aristocratico ragazzo il fattorino di Jessica.
Ad ogni modo ora era il suo turno di non sapere cosa dire. Mentre Nathaniel la invitava a rilassarsi, precisando come avesse parlato giusto per farlo e non perché volesse confidarle chissà che, Jessica si sentì immensamente sciocca. Abbassò gli occhi scoprendosi molto meno intraprendete studentessa straniera e molto di più sciocca paesanotta.
Senza guardarlo e facendo finta di non accorgersi delle dita che si sfioravano, si limitò ad allungargli il pezzo di carta in silenzio.
Vedo che a differenza mia, tu sai esattamente quello che vuoi
Rialzò la testa di scatto, accorgendosi del tono malizioso di quelle poche parole… e di come le proprie intenzioni fossero state fraintese alla grande!
Ma… ti sei offerto tu!
Protestò con poca convinzione. Aveva fatto un altro errore? Forse si, ma il malinteso sarebbe andato a posto non appena il ragazzo fosse arrivato a ritirare la roba, trovandoci oltre alla commissione anche le sue due coinquiline.
Si agitò sulla sedia e guardò l’ora nervosamente. Ormai aveva perso la lezione, quindi non poteva più andare di fretta… ma forse anche accettare un caffè era sbagliato da quelle parti.
Non credo di essermi presentato ancora. Nathaniel Archibald
Finalmente qualcosa di normale. La ragazza tornò a rilassarsi e accettò la mano, stringendola e presentandosi a sua volta
Jessica De Bortoli
E di nuovo non seppe cosa dire. Si lasciò andare contro lo schienale della sedia e si guardò fuggevolmente intorno alla ricerca di un cameriere che la salvasse dall’imbarazzo. Ovviamente non ce n’era traccia.
Archibald? Mi pare di averlo già sentito… è un nome comune da queste parti?
Parlare per parlare non le piaceva e tendeva a dire le cose sbagliate. Ma dove era finito il cameriere?!
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 29/3/2013, 13:41




Jessica sembrava nuovamente sulla difensiva...oppure era solo una tattica la sua? Ma certo... si disse Nathaniel, propendendo per la seconda ipotesi e continuando a tenere sulle labbra il suo sorriso sornione...non poteva essere ingenua come si mostrava, e probabilmente intendeva soltanto fare un passo indietro e non dare l'impressione di una ragazza oltremodo sfacciata. Tranquilla la rassicurò, gentile So di essermi offerto io, ma non ho nulla in contrario contro le proposte intriganti di una bella donna forse in quel modo era riuscito a dissipare il suo imbarazzo, pensò Nate.
Il suo nome gli era del tutto sconosciuto, ma non costituiva di sicuro un problema, non per lui almeno; ma nella cerchia cui apparteneva, qualcuno avrebbe guardato con occhi critici ad una ragazza dalla personalità anonima. Ormai era evidente che Jessica non avesse mai vissuto a New York, e che non conoscesse nulla di quel mondo, soprattutto visto il modo in cui ignorava chi fosse lui...e Nate non ci tenne a farsi pubblicità Oh, può darsi rispose quindi in modo vago, tagliando corto sull'argomento.
Del cameriere che la ragazza stava aspettando con tanta ansia, non c'era nemmeno l'ombra, ma mentre per lei sembrava di vitale importanza, per Nate non faceva differenza che ci fosse o meno. Più tempo restavano seduti lì, più a lungo avrebbe potuto intrattenersi con lei e conoscerla...ma c'era anche un altro motivo...avrebbe avuto una scusa per mancare ad una lezione fin troppo noiosa!
Direi che il servizio lascia a desiderare osservò dopo un pò E se ci andassimo ora, a casa tua? aggiunse, sporgendosi leggermente in avanti e abbassando la voce, rispettando la discrezione che Jessica sembrava voler avere.
 
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flower is magic
view post Posted on 30/3/2013, 11:44




Nathaniel non aveva capito proprio niente. Jessica accolse il suo strano commento appoggiandosi allo schienale della scomoda sedia e fissandolo per qualche secondo un’espressione indecifrabile.
Lei poteva anche essere sfacciata, se quella era la sua intenzione, ma poiché non era questo il caso era meglio che il biondino dagli occhi azzurri se lo chiarisse.
Devi essere una ben strana persona per trovare intriganti le lavanderie
Disse infatti, molto lentamente, sottolineando ancora una volta che quella era la sua unica intenzione… almeno al momento. Che avesse accarezzato l’idea di una frequentazione, per circa venti secondi quando si era accorta che l’altro era bello da togliere il fiato, non significava che fosse disposta a… saltare le tappe? No, non era quello il problema. Semplicemente le scocciava che le cose non andassero come da lei deciso: aveva chiesto un risarcimento, ma non in natura!
Questa volta non fraintese le intenzioni del ragazzo quando questo le suggerì di andare direttamente a casa sua. Sul momento pensò di fargli semplicemente una lavata di capo, poi cambiò idea: voleva vedere la sua faccia quando gli avesse consegnato la gruccia con gli abiti da lavare!
Ma questo significava dover davvero tornare a cambiarsi.
Guardò l’orologio, forse per la quarta volta in dieci minuti. Poco più di mezz’ora: davvero pochi per prendere la metropolitana, cambiarsi al volo e riprendere il mezzo per tornare all’università in tempo per la lezione successiva. Non impossibile però e avrebbe rimesso immediatamente a posto quel bell’imbusto dagli occhi azzurri.
Alzò di nuovo lo sguardo verso di lui, che con quel fare cospiratorio era proprio una faccia da schiaffi!
Mi sembra un’ottima idea!
Decretò alzandosi e recuperando la borsa. Issandosi il pesante bagaglio sulla spalla sorrise, pregustando la rivalsa.
Dai, sbrigati!
Quella mattina aveva già perso una lezione a causa sua e intendeva arrivare in orario per quella dopo, quindi aveva i minuti contati!
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 30/3/2013, 16:02




Lavanderie? ripetè Nate, accigliandosi...anche quella voleva essere una metafora? No, di sicuro no...gli bastò guardare Jessica e l'espressione quasi allucinata che aveva in viso per rendersi conto dell'enorme malinteso che aveva creato...e della figuraccia appena collezionata. Si diede mentalmente dell'idiota! Senza alcun dubbio, ora lei lo avrebbe paragonato ad uno di quegli eccentrici e pomposi ragazzi, sicuri di avere sempre il mondo ai loro piedi solo perchè possedevano in cospicuo conto in banca e venivano accompagnati ovunque in limousine. Per un momento quasi stava dimenticando che, in fondo, non era altro che la verità...ma lui non era come quei bambolotti che si somigliavano tutti. Tentò di sorridere, benchè si sentisse mortificato Davvero, scusa io... fu incerto per qualche istante, poi, con più convinzione proseguì Di solito non sono così. Non mi sono offerto di farti lavare la giacca solo per... lasciò la frase in sospeso, ma l'occhiata eloquente ne chiarì subito il senso. Lo sguardo ancora scettico della ragazza suggeriva che non avesse creduto ad una sola parola di quanto detto...e non che Nate potesse biasimarla. Si era comportato esattamente nel modo in cui detestava di più, e che era proprio dei suoi coetanei. Quando la vide alzarsi dalla sedia e raccogliere la borsa, pensò che Jessica se ne stesse andando, stufa di lui e del suo continuo arrancare tra scuse poco credibili...e invece...si meravigliò ancora una volta per il repentino cambio d'umore e l'improvvisa impazienza di raggiungere casa sua Wow! esclamò, prima di darsi una mossa Si, certo, ti seguo mentre prendeva le sue cose, Jessica lo aveva già distanziato di parecchi passi, e dovette quasi mettersi a correre per esserle accanto Aspetta, ferma! la bloccò per un braccio, costringendola ad arrestarsi.
Ci hai forse ripensato? le domandò, prima di aggiungere In questo caso, faremo prima con un taxi. E tranquilla...pago io la corsa le rivolse un sorriso, prima di avviarsi verso la fermata e bloccare una delle vetture. L'autista scese, aprendo loro le porte per farli salire. Era evidente che Nathaniel fosse piuttosto confuso...e non sarebbe rinsavito prima di sbattere la testa contro il "muro".
 
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flower is magic
view post Posted on 30/3/2013, 18:39




Aveva capito… Nathaniel aveva compreso di aver sbagliato ad interpretarla e il sorriso di Jessica si allargò ancora di più. Per la precisione stava cercando di non scoppiargli a ridere in faccia.
Fosse stata la brava ragazza che si professava, avrebbe perdonato l’iniziale fraintendimento e ricominciato da capo, ma dietro quel faccino tanto perbenino stava, forse persino inconsciamente, qualcuno che aveva voglia di divertirsi e di azzardare. Fatto sta che nonostante le scuse palesi, non fece marcia indietro. Di nuovo, anzi, sorrise fra se all’esclamazione sorpresa di lui.
Che pensasse il peggio, ora, più divertente sarebbe stata la batosta… altrimenti che gusto c’era?
A passo veloce si diresse verso la fermata della metropolitana, lasciando che lui fosse costretto a correrle dietro per raggiungerla.
Aspetta, ferma!
L’aveva afferrata per un braccio. La cosa la sorprese, ma soprattutto le diede fastidio. Alzò la testa con un’espressione che interrogativa che sembrava voler dire “allora, giochi o no?”. Per una volta era proprio ciò che stava chiedendosi, solo che il gioco in cui pensavano di imbarcarsi non era lo stesso, per ovvi motivi.
Ci hai forse ripensato?
A cosa?
Sorrise, divertita dalla piega forzata che prendevano gli eventi. Avrebbe fatto la tonta fino al momento di sbatterlo fuori, insinuando che si era immaginato tutto. E per farlo immaginare meglio gli dava corda… come altrimenti interpretare quel sorrisetto malizioso e gli occhioni da finta cerbiatta, che tra l’altro le venivano anche bene?
In questo caso, faremo prima con un taxi.
Uh!! Aveva pure fretta il bel Nathaniel! Jessica non si trattenne e rise, solo per tornare immediatamente seria e un po’ torva all’offerta di pagarle la corsa.
Mi hai preso per una mendicante?
Borbottò in cambio del bel sorriso che lui le elargiva. Affamato! Ecco cos’era il bell’imbusto. Affamato e molto maleducato! E lei gli avrebbe dato una lezione.
Che cadesse dalla più alta delle nuvole: sperava che prendesse una bella culata schiantandosi!
Fece spallucce e lo seguì vero l’auto che aveva fermato, infilandosi dentro. Al tassista, a lui si, lo ringraziò educatamente con un bel sorriso per averle aperto la portiera.
 
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-Nathaniel-
view post Posted on 8/5/2013, 10:11




Se Nate avesse potuto anche solo intuire i pensieri di Jessica, di certo non sarebbe stato contento di sapere in che modo lo aveva classificato. Affamato non era il termine esatto, o almeno non era così che lui si considerava...ma in realtà non si era neppure posto il problema che lei potesse non apprezzare le sue avances...e non perchè fosse il classico ragazzo pieno di sè, ma incosciamente era comunque consapevole che le donne erano sempre state attratte da lui. E forse, in quel caso, aveva finito per dare per scontato il finale della "favola".

Mi hai preso per una mendicante?

Le rivolse uno sguardo accigliato e perplesso, aggrottando la fronte. Non sei una che sa apprezzare una gentilezza, vero? disse di rimando, mentre Jessica si sistemava sui sedili posteriori; non riusciva proprio a capire cosa le avesse fatto di tanto terribile, per ottenere in cambio la sua acidità. Non poteva avercela ancora con lui per la storia della borsa! Sarebbe stato...assurdo! Ad ogni modo, Nate non intendeva lasciarsi fermare dal primo ostacolo...magari quello della ragazza era un gioco...e lui decise di raccogliere il guanto di sfida. Le si accomodò abbastanza vicino Dov'è che andiamo? le chiese, e non appena Jessica ebbe detto l'indirizzo all'autista, il taxi partì. Non sembri molto loquace osservò lui dopo un pò...poi si accostò al suo orecchio e sussurrando aggiunse Avremo molto tempo dopo...per rimanere in silenzio sulle labbra di Nate affiorò un sorriso malizioso.
 
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12 replies since 18/3/2013, 15:16   325 views
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